Differenze tra policarbonato, plexiglas e vetro
24 Giugno 2019
Durante la nostra esperienza lavorativa ci siamo più volte adoperati a rispondere alle domande dei nostri clienti sul materiale di copertura idoneo per pensiline e tettoie.
Quotidianamente assistiamo a questioni come:
-devo mettere una pensilina sopra la porta d’entrata che protegga dal vento e dalla pioggia che materiale potrei utilizzare per la copertura?
-devo realizzare una copertura per un pergolato di dimensioni 400 cm x 600 cm: sono indeciso tra plexiglas, policarbonato o vetro quali sono le differenze tra i tre materiali?
In questo articolo proveremo ad illustrare la differenza tra i tre tipi di materiali cercando comunque di lasciare un’idea a chi sta leggendo.
Vetro
Trasparenza. La trasparenza del vetro è molto buona con un coefficiente di trasparenza che va da 0,80 a 0,90. Resistenza. Di solito il vetro utilizzato per le coperture e tettoie è il vetro temprato termicamente, trattamento utilizzato per aumentarne la resistenza, in questo caso può raggiungere una resistenza meccanica di 170 N/mm2, resistere allo shock termico e in caso di rottura i frammenti sono poco taglienti. Una lastra di 4 mm di vetro temperato ha una resistenza all’urto di una forza pari a 10 Joule. Per quanto riguarda il carico sopportato, una buona pensilina in vetro può sopportare dagli 80 kg/m2 ai 150 kg/m2 in base ai modelli di copertura utilizzati. Ciononostante il vetro presenta due grossi difetti, innanzitutto è un materiale molto pesante, avendo un peso specifico di 26.490 N/m3 e richiede un sostegno delle lastre molto importante che ne garantisca la tenuta una volta avvenuta la messa in opera. Un altro “difetto” del vetro è la sua facile rottura. Infatti, il vetro temprato rischia di creare il cosiddetto “effetto ragnatela” e formare quegli antiestetici segni di rottura anche se sottoposto a lievi sollecitazioni, questo effetto si presenta anche solo dopo alcuni anni dall’installazione. A nostro avviso non è il materiale più idoneo per pensiline e tettoie.
Plexiglas
Il polimetilmetacrilato (in forma abbreviata PMMA) chiamato anche plexiglas, dal nome della ditta produttrice, è una delle materie plastiche di maggior consumo.
Trasparenza. E’ molto trasparente, più del vetro con un coefficiente di trasparenza di circa 0,93. Resistenza. Ha una buona resistenza agli urti, alle intemperie, all’umidità e un’ottima resistenza agli agenti chimici. È infrangibile e può essere estruso o ricavato da colatura. L’estruso ha spessore più uniforme ma è meno trasparente contrariamente del colato. Una lastra di 4 mm se sottoposta all’urto ha una resistenza di 12 Joule. Il carico supportato in caso di neve per una pensilina sottoposta a test idonei può arrivare fino ai 150 kg/m2. Il Plexiglass viene quindi definito un buon materiale per le coperture, anche se industrialmente viene utilizzato maggiormente nel settore dell’arredo in quanto se adoperato all’esterno col tempo si può indurire e crepare. Inoltre non è da sottovalutare la facilità con cui può essere rigato o strisciato quindi necessita di una buona manutenzione e pulizia. Tende anche ad ingiallire nel tempo. Per chi non ha grosse esigenze può essere un materiale adoperabile anche nelle coperture esterne.
Perchè il Policarbonato?
Il policarbonato, un poliestere dell’acido carbonico, derivante dal composto organico chiamato bisfenolo, utilizzato nella sintesi delle materie plastiche. Quando parliamo di policarbonato ritroviamo due parole chiavi: RESISTENZA e DUREZZA. Il policarbonato utilizzato nella costruzione di pensiline, coperture e tettoie è il policarbonato compatto (PCC). La sua lavorazione è semplificata poiché si può curvare a freddo data la forte malleabilità. Per le nostre tettoie e coperture dopo vari studi abbiamo deciso di utilizzare lastre in policarbonato compatto di spessore 4 mm resistenti ai raggi UV, questa soluzione ci è sembrata la migliore e ce lo confermano ogni giorno i nostri clienti. Trasparenza. Ha un indice di trasparenza di 0,86 quindi buona. Resistenza. Ha un’ottima resistenza agli urti, è infrangibile e molto resistente agli agenti atmosferici e non richiede la termoformatura. Una lastra di 4 mm di policarbonato compatto resiste ad una forza applicata di 200 Joule. Il carico supportato da una pensilina sottoposta a rigorosi test in caso di neve può arrivare fino ai 170 kg/m2. Le lastre hanno una garanzia sicura decennale. È la materia plastica più resistente a graffi e urti, oltre ad avere un’elasticità superiore alle altre materie plastiche ed ha meno tendenza ad ingiallire rispetto al Plexiglas. Comunque l’eventuale ingiallimento nel tempo è risolvibile con il trattamento UV delle lastre, le quali resistono in questo modo agli effetti dovuti all’esposizione solare.
Con il policarbonato si va sulla luna!
Ebbene sì, è considerato il miglior materiale addirittura dall’industria aereo spaziale. Infatti, i nuovi copolimeri di policarbonato per estrusi sono utilizzati all’interno degli aerei, con l’obiettivo di ridurre il loro peso garantendo al contempo un’ottima sicurezza. Grazie alla sua buona trasmissione luminosa e alla protezione contro gli UV è indicato nella produzione di binari, parti di sedili o lenti. Inoltre secondo gli standard ASTM E662 il policarbonato presenta un livello bassissimo di tossicità soddisfando i requisiti di tossicità previsti dalle compagnie aeree, al contrario del Plexiglas. È inoltre utilizzato come componente delle tute degli astronauti durante le attività extraveicolari per isolarsi dall’ambiente esterno.